Una delle dicerie più comuni attribuisce alla pasta un potere ingrassante, con la chiara conseguenza che tantissime persone eliminano tale alimento dalla propria alimentazione in nome della perdita di peso.
Ma è vero che la pasta fa ingrassare? Cerchiamo di capire assieme da quali nutrienti è composta la pasta e se essa effettivamente apporta alla nostra dieta un quantitativo molto elevato di calorie, sufficienti per farci ingrassare.
La pasta che troviamo in commercio è costituita al 100 da carboidrati, ovvero una delle basi della nostra alimentazione. Un grammo di carboidrato fornisce in media circa 4 calorie e quindi come potrete capire, l’apporto calorico della pasta dipende in prima da quanta ne mangiamo ed in secondo luogo dai condimenti che ad essa aggiungiamo! In sostanza, la pasta – come quella di semola di grano duro, rappresenta una delle fonti migliori di carboidrati.
Composizione di 100 grammi di pasta
Proteine: 13,04; grassi: 1,51; carboidrati 74,67 (fibre: 3,2); ceneri: 0,88; acqua: 9,90; colesterolo: 0; sodio: 6; calorie: 371.
Infatti di per se la pasta non farebbe ingrassare, al pari di ogni altro carboidrato; sono i condimenti i principali nemici di ogni dieta. Tra i condimenti a cui dovremmo fare attenzione in quanto ipercalorici, ci sono:
- olio
- burro
- sughi preparati
- panna
- formaggi grassi
Se mangiassimo la pasta senza abusare di olio e formaggio, riusciremmo a contenere grandemente il suo apporto calorico ed in tal modo conterremmo l’accumulo di grasso corporeo.
Qualche suggerimento per la preparazione della pasta
Essendo un carboidrato piuttosto semplice, la pasta ha un moderato potere di assorbimento; ciò significa che una volta ingerita viene assimilata piuttosto rapidamente, mettendoci nelle condizioni di assimilare le calorie in essa contenute. Per ovviare a tale fenomeno, ci sono due soluzioni:
- la prima soluzione è legata alla tipologia di pasta che acquistiamo. La pasta ad elevato contenuto in fibre è un alleato migliore se vogliamo buttar giù qualche chilo. Le fibre infatti diminuiscono quello che si chiama indice glicemico, ovvero un indice che misura la velocità con la quale un cibo può essere assimilato. In questo modo avremo più tempo per assimilare le calorie della pasta e più opportunità di bruciarle. Inoltre i cereali integrali utilizzati sono ricchi anche di sostanze nutritive come vitamine, sali minerali, acidi grassi essenziali e composti fenolici.
- la seconda soluzione prevede un piccolo accorgimento culinario. Aggiungendo alla vostra pasta della verdura, sia fresca che cotta, riusciremo ad abbassare l’indice glicemico della pasta, ed otterremo un risultato analogo se non migliore rispetto alla soluzione 1. Ad esempio potrete aggingere alla vostra pasta della rughetta fresca, dei pomodorini pachino, delle puntarelle o addirittura peperoni o zucchine! Più fibre ci sono e meglio sarà!
Se avete letto bene, avrete capito che la pasta di per sè non fa ingrassare, anzi, potrebbe essere utilizzata quotidianamente all’interno di ogni dieta dimagrante, ma senza esagerare. Una cosa però alla quale dovrete stare attenti, è non consumare la pasta alla sera. La sera infatti il nostro metabolismo brucia di meno per via della scarsa attività fisica svolta alla sera e per via di una serie di ormoni che vengono prodotti la notte e che facilitano l’assorbimento delle calorie. Quindi no alla pasta ( ma anche no alla pizza, al riso, ai dolci etc… dalle 18 in poi).